La metonimia (pronunciabile tanto metonimìa quanto metonìmia, dal greco , “attraverso”, e , “nome”) è una figura retorica che consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza. La metonimia è una figura retorica del tutto paragonabile alla sineddoche; risulta perciò molto spesso arduo distinguerle. Queste due figure retoriche vengono molto spesso riscontrate in poemi, come ad esempio l’Iliade. Nella metonimia la relazione è di tipo qualitativo, nella sineddoche di tipo quantitativo (la parte per il tutto, il genere per la specie, il singolare per il plurale). Esistono numerosi tipi di modalità di sostituzione, per esempio: l’autore per l’opera (“mi piace leggere Dante” / le opere di Dante, “ascolto Mozart” / le opere di Mozart.) la causa per l’effetto (“ha una buona penna” / la penna scrive bene) il contenente per il contenuto (“bere un bicchiere” / l’acqua del bicchiere) l’astratto per il concreto (“confidare nell’amicizia” / negli amici) il concreto per l’astratto (“ascoltare il proprio cuore” / i propri sentimenti, “ha gli strumenti” / ha le capacità) la materia per l’oggetto (“ammiro i marmi del Partenone” / ammiro le statue del Partenone) la sede o l’odonimo per l’istituzione (“notizie da Montecitorio” / notizie provenienti dalla camera dei deputati): si parla in questo caso di “metonimia topografica” In tutti questi casi il termine usato indica comunque il concetto da esprimere malgrado la mancanza del termine proprio, in quanto tra le due parole c’è una connessione diretta o indiretta.