La milza è un organo linfoide secondario, parenchimatoso, impari, posizionata nell’ipocondrio sinistro. È di forma grossolanamente ovoidale, di colore rosso scuro e di consistenza piuttosto molle; pesa dai 180 ai 250 g ed è lunga circa 13 cm, larga circa 8 cm e spessa 3 cm circa. Le sue dimensioni variano in base alla quantità di sangue contenuta e può modificarsi entro i limiti fisiologici (ad esempio durante e dopo i pasti). La milza presenta una doppia funzione: è sia un organo linfoide secondario implicato (come i linfonodi) nella risposta immunitaria, sia un “filtro” in grado di eliminare gli eritrociti e le piastrine svolgendo una funzione emocateretica. Nonostante ciò, l’organo non è fondamentale per la sopravvivenza. La milza in un paziente sano non è palpabile, in quanto rimane contenuta nella gabbia toracica, essa può essere invece ben apprezzata in condizioni patologiche che inducano splenomegalia (ad esempio malattie da protozoi come la malaria, la leishmaniosi e il trypanosoma). Verifiche sperimentali su apneisti volontari hanno mostrato che la milza, a seguito dell’apnea, presenta una sensibile riduzione dello spessore, per poi tornare a dimensioni normali in seguito. È stata avanzata quindi l’ipotesi che questa contrazione sia legata al meccanismo dello scostamento ematico che si verifica nel caso di apnee prolungate. Nei mammiferi marini la milza è, a differenza dell’uomo, molto più grande proporzionalmente (fino a 7% del peso corporeo), probabilmente per via di un adattamento alla vita marina per affrontare più agevolmente apnee prolungate grazie alle riserve di sangue contenute in quest’organo.