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musicologia

Con il termine musicologia s’intende lo studio del fenomeno musicale nel mondo, condotto non attraverso un approccio di tipo tecnico-pratico (ossia della pratica musicale svolta dal musicista nelle qualità di creatore, operatore, interprete) o storico-estetico (la quale può essere anche svolta anche da umanisti professionisti e non professionisti), ma secondo un approccio di tipo “scientifico”. In realtà, specialmente in quei Paesi dove questo campo di studi non si è imposto in maniera valida, ovvero non si è ancora consolidato in maniera duratura a causa della sua tardiva diffusione (tra i quali è possibile annoverare la Spagna, la Grecia, i Paesi balcanici, quelli dell’Europa orientale, la Scandinavia, la Russia così come anche la Cina, il Giappone e tutti quei Paesi in via di sviluppo, nonché persino la stessa Italia), questa disciplina, che in realtà è meglio definire come un insieme di discipline a carattere storico e sistematico, è vista e scambiata come un settore di studi di tipo critico-giornalistico e altamente saggistico-divulgativo, anziché uno studio “scientifico”. Benché effettivamente l’impiego stesso dell’aggettivo “scientifico” sia poco chiaro, esso presuppone lo studio specialistico e l’analisi delle fonti e dei documenti musicali. In Italia ad esempio, sono attivi solamente due corsi di laurea a carattere accademico che hanno la loro sede rispettivamente nella città di Cremona (ma facente parte dell’università di Pavia) e nella città di Palermo presso l’ex dipartimento di storia della musica fondato dal noto musicologo Luigi Rognoni.. La musicologia nacque in Germania e si sviluppò nella seconda metà del XIX secolo in ambiente tedesco e francese, per influenza del positivismo. Ebbe il carattere di un complesso di discipline che si occupavano dei diversi aspetti dei fenomeni musicali, riprendendo a modello anche nel nome le altre discipline scientifiche: dall’espressione Naturwissenschaft, indicante le scienze naturali, nacque la Musikwissenschaft (“scienza della musica”). In pratica, i musicologi adottarono i criteri e le metodologie derivate dalle scienze naturali, con tutte le dovute riserve possibili. La disciplina è molto praticata e notevolmente feconda soprattutto nei paesi europei germanici (Germania, Austria, Svizzera), e in Inghilterra, Francia, Stati Uniti d’America. Solo in tempi molto recenti sta cercando di affermarsi anche in Italia così come in quelle nazioni europee ed extraeuropee dove il patrimonio della musica colta storica ha avuto nel passato una certa importanza (Spagna, Grecia, Turchia, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca, Polonia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Messico, Argentina, Brasile e così via). Le discipline che si occupano dei diversi aspetti dei fenomeni musicali e sono comprese nella musicologia possono essere indicate come: musicologia sistematica: comprende le discipline che affrontano la musica in senso teorico, come l’acustica, o l’estetica della musica; musicologia storica: studia la musica colta, prodotta in Europa, a partire dal Medioevo, usando un approccio storico. Comprende ad esempio la bibliografia musicale, la filologia musicale e la critica testuale; etnomusicologia: nasce come “musicologia comparata” ed è un discorso sulla musica popolare europea e, in generale, sulle musiche extraoccidentali; si propone di raccogliere e ordinare le testimonianze musicali, inserendole nel contesto delle varie culture e civiltà; musicologia applicata: è l’applicazione della musica ad altri ambiti, come ad esempio la musicoterapia, o la didattica della musica; l’archeologia musicale, indaga sui fenomeni musicali dell’età antica, adottando sia i metodi di studio della musicologia sia dell’archeologia. Di recente, gli studi musicologici si sono inoltre allargati ad aree extra-antropologiche, nella convinzione (sostenuta da un numero sempre maggiore di studiosi) che la musica sia un fenomeno “transpecifico” (proprio cioè anche delle altre specie e non solo dell’uomo), con forte matrice biologica, non solo culturale. Espressioni di questa tendenza teorica sono la biomusicologia e soprattutto la zoomusicologia nonché la più universale etnomusicologia.

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