In chimica, l’oleum (o acido solforico fumante) è una miscela di triossido di zolfo in acido solforico, ottenuta per assorbimento del triossido di zolfo gassoso in acido solforico puro (100%). Il triossido di zolfo si combina stechiometricamente con l’acido solforico formando acido pirosolforico (detto anche disolforico), di cui sono noti i sali (es. pirosolfato (o disolfato) di potassio e pirosolfato (o disolfato) di sodio). Una mole di triossido che si combini completamente con una di acido solforico anidro forma acido pirosolforico puro, che è solido a temperatura ambiente. L’oleum può anche essere visto quindi come una miscela di acido solforico e pirosolforico. A temperatura ambiente è un liquido denso e oleoso che fuma all’aria, per questo è anche detto acido solforico fumante. Gli oleum industriali più importanti sono quelli con una concentrazione di triossido di zolfo del 20%, 30%, 40%. Ci si riferisce ad essi anche come acido solforico all’ x% con x maggiore di 100 (ad es. l’oleum al 10% corrisponde all’acido solforico al 102,25%). È usato sia per la preparazione dell’acido solforico diluito sia nell’industria delle vernici e degli esplosivi. Nella sintesi organica trova impiego come agente solfonante nelle reazioni di sostituzione elettrofila aromatica, per introdurre sul substrato un gruppo solfonico. Altamente corrosivo per contatto, ingestione e inalazione, va manipolato sotto cappa e indossando guanti e occhiali di sicurezza. Occorre altresì lavorare in modo particolarmente attento per evitare il formarsi di schizzi causati dallo sviluppo di notevoli quantità di calore o per non rischiare di carbonizzare i reagenti organici. Se vi viene aggiunta acqua, l’anidride solforica disciolta nell’acido si idrata ad acido solforico e si innesca così una violenta reazione accompagnata dallo sprigionarsi di un’ingente quantità di calore.