Il plurale indica il numero in diverse parti del discorso quando il conteggio di una certa quantità è superiore all’unità. Il plurale è in uso in numerosi idiomi. Ad esempio, in lingua italiana e tedesca si oppone al singolare. Questo non vuol dire che il sistema usato in italiano sia universale, perché altre lingue utilizzano forme specifiche per numeri come il due o il tre (duale) Il ceco e altre lingue slave, ad esempio, prevedono delle categorie intermedie tra singolare e plurale. Una forma arcaica è rappresentata dal plurale majestatis, il quale pur usando le regole del plurale si riferisce comunque all’unità. Esempi per i diversi numeri nei sostantivi italiani: una scuola (singolare) – due o più scuole (plurale) un tavolo particolare (singolare) – due o più tavoli particolari (plurale) un uovo cotto (singolare) – due o più uova cotte (plurale) Nelle lingue che possiedono strumenti morfologici per esprimere il plurale, non sempre l’uso di tali marche allude necessariamente ad una pluralità di elementi. Tale è il caso dei cosiddetti pluralia tantum, nomi “solo plurali”, come in italiano nozze o occhiali.