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privacy

La privacy (in inglese o — in italiano la dizione più usuale è , dall’americano ), termine inglese equivalente a riservatezza o privatezza, è appunto il diritto alla riservatezza della propria vita privata: the right to be let alone (lett. “il diritto di essere lasciati in pace”), secondo la formulazione del giurista statunitense Louis Brandeis che fu probabilmente il primo al mondo a formulare una legge sulla riservatezza, insieme a Samuel Warren (si veda il loro articolo The Right to Privacy, in “Harvard Law Review”, 1890). Brandeis fu ispirato dalla lettura dell’opera di Ralph Waldo Emerson, il grande filosofo statunitense, che proponeva la solitudine come criterio e fonte di libertà. Si applica la logica del recinto: il cosiddetto ius excludendi alios. In Italia il primo a parlare di riservatezza fu Ferrara Santamaria, che teorizzò un diritto analogo nel 1937, mentre i primi casi di personaggi famosi italiani che furono coinvolti in controversie giudiziarie relative al diritto alla riservatezza furono Enrico Caruso, anche se la lesione del diritto fu contestata dagli eredi in relazione a due film biografici che riguardavano il tenore; Claretta Petacci, in relazione alla sua relazione con Benito Mussolini e la Principessa Soraya in relazione ad una sua love story. Se la Cassazione, nel caso di Caruso, era arrivato a negare un autonomo diritto alla riservatezza, nel tempo (e fino ad arrivare al «caso Soraya») si convinse a riconoscere vita autonoma a tale esigenza.

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