La progettazione architettonica consiste in un processo logico-artistico-scientifico in grado di individuare forme, organizzazioni e processi atti alla creazione di spazi dedicati in cui l’uomo possa svolgere specifiche attività quali abitare, lavorare, rilassarsi, curarsi ecc. Gli obiettivi di questa azione si sono modificati nel tempo . Questo era già stato rilevato da Jean Baptiste Le Rond d’Alembert che nel 1752 affermava : …l’architettura, arte sorta dalla necessità e perfezionata dal lusso… è….. pervenuta gradualmente dalle capanne ai palazzi……….,. Questo, nei fatti, contribuisce a sottolineare che nel tempo si è registrata una sua marcata evoluzione determinata da un lato da fabbisogni sempre più numerosi da soddisfare e dall’altro da una maggiore richiesta di qualità del prodotto dettata da più numerose ed articolate esigenze da soddisfare: in altri termini si evoluta passando dal compito di creare un habitat minimale con le condizioni per ripararsi dal freddo e dalle intemperie alla complessità dell’edificare di oggi. A questa definizione schematica tuttavia bisogna aggiungere che spesso il processo progettuale, comunque lo si intenda, appartiene innanzitutto ad una sfera creativa in cui la fantasia, il sentimento, le necessità e la tecnica si fondono in un insieme di schemi grafico-descrittivi. La storia dell’architettura è ricca di esempi di come ciò possa avvenire. Nello specifico, il progetto architettonico deve rispecchiare, interpretare e risolvere sia artisticamente che tecnicamente ogni aspetto relativo all’abitare inteso nella accezione più ampia del termine. Renzo Piano, ebbe a dire che “l’architettura è il secondo mestiere più antico del mondo”. La progettazione architettonica è insegnata all’interno dei corsi di laurea delle Facoltà di Architettura di solito agli ultimi anni del corso, e non è da confondersi con i corsi di composizione architettonica che si tengono per gli studenti dei primi anni.