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proprio

Il proprio (latino proprium) è l’insieme delle parti della messa (Proprium missae) o della Liturgia delle ore (Proprium officii) della Chiesa cattolica il cui testo varia secondo i periodi dell’anno liturgico o della commemorazione di un santo o di un evento significativo. Il termine si usa in contrapposizione a ordinario che è l’insieme delle parti della liturgia il cui testo rimane costante o comunque non subisce modifiche in base alla data. Le parti del proprio sono dette anche parti mobili, proprio perché cambiano a seconda della celebrazione e conferiscono alla celebrazione e ai tempi liturgici di cui fanno parte una qualità particolare ed una caratteristica unica. I canti del proprium sono la parte più autentica ed originale del repertorio gregoriano. In essi si distinguono i canti della Schola: Introito Sequenza Offertorio Communio dai canti riservati al solista: Graduale Alleluia Tratto. Nel canto gregoriano autentico i canti del proprium detenevano la supremazia. Con l’avvento della polifonia si è creato uno squilibrio a favore dell’ordinarium. Anche attualmente, in una prassi oramai consolidata, comporre una Messa significa comporre solo le parti fisse dell’ordinario: il Kyrie, il Gloria, raramente il Credo, il Sanctus e l’Agnus Dei. I canti del proprium erano raccolti nel libro liturgico detto Graduale; recentemente vi vengono raccolti anche i canti dell’ordinario, che anticamente venivano raccolti in un libro chiamato Kyriale. I canti riservati al solista erano raccolti nel Cantatorium, che conteneva anche gli incipit degli altri canti.

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