In linguistica i registri sono le varietà di lingua impiegate a seconda del tipo di rapporto psicologico e sociale sussistente tra i locutori, delle circostanze in cui avviene la comunicazione e del mezzo impiegato. Per quanto concerne il rapporto psicologico e sociale tra parlanti, è evidente, ad esempio, che tra persone familiari o amiche, tra le quali non sussistano problemi di gerarchia sociale, la comunicazione avviene in uno stile diverso da quello utilizzato tra persone poco familiari, o addirittura sconosciute, rispetto alle quali assume un certo peso la rispettiva collocazione sociale, reale o apparente. Basti solo pensare a come variano, in italiano, l’uso del tu e del lei in relazione al grado di confidenza che sussiste, o che si tenta di far sussistere, tra gli interlocutori. Per quanto concerne le circostanze in cui avviene la comunicazione, è altrettanto evidente che in circostanze formali, si fa uso di uno stile linguistico diverso da quello impiegato in circostanze informali. Per fare un esempio, le modalità di comunicazione di un insegnante con gli allievi sono diverse durante le ore di lezione in classe (circostanza formale) e durante una gita scolastica (circostanza informale). Quanto al mezzo impiegato, non è raro che il registro scritto si distacchi, più o meno sensibilmente, da quello parlato. In italiano, per esempio, il pronome “egli” è usato quasi solo nello scritto (o in un registro “parlato” estremamente formale), mentre il parlato fa uso esclusivamente di “lui”. Là dove vige la diglossia, per esempio nei paesi arabi, registro scritto e registro parlato sono molto diversi tra loro. Dal momento che le variabili sociolinguistiche da cui dipendono i diversi registri sono numerose, esistono moltissimi registri linguistici, il cui uso corretto non è sempre facile da acquisire da parte di locutori non-nativi, anche perché spesso sono contraddistinti da sfumature che solo l’uso costante permette di discernere e utilizzare in modo appropriato. In modo molto approssimativo di possono distinguere: Registro aulico o solenne = è estremamente formale, utilizza parole ed espressioni il più possibile eleganti, ricercate e affettate ed è di uso piuttosto raro; alla persona con cui si parla, in italiano, si dà del “voi”. Registro alto o formale = utilizza parole ed espressioni molto eleganti, anche di uso non comune, ma non esageratamente ricercate, si usa quando ci si rivolge a persone molto importanti o comunque completamente estranee; alla persona con cui si parla, in italiano, si dà sempre del “lei”. Registro medio o comune = utilizza parole ed espressioni cortesi, abbastanza eleganti, di uso comune ma con poco ricorso a termini troppo familiari, e si usa con persone con cui si ha un rapporto di semplice conoscenza; come per il registro alto in italiano si tende a usare il “lei”, anche se il “tu” non è precluso. Registro basso o informale = utilizza parole ed espressioni di tipo dialettale, familiare, colloquiale e si usa con persone amiche o all’interno della famiglia; alla persona con cui si parla, in italiano, si dà sempre del “tu” (in questo e nel successivo, il pronome tende a essere sempre “te”). Registro infimo, volgare o gergale = utilizza parole ed espressioni di livello infimo, per niente cortesi ed eleganti e talvolta offensive, viene usato spesso, ma non esclusivamente, tra adolescenti e giovani adulti; in italiano ci si dà rigorosamente del “tu” (“te”).