L’addizione è un’operazione aritmetica che a due numeri detti addendi associa un terzo numero detto somma. Questa operazione è inizialmente definita sui numeri naturali: in quel contesto, la sua definizione può essere data in termini insiemistici. Dati due numeri naturali a e b, consideriamo due insiemi A e B che abbiano, rispettivamente, a e b come numero di elementi, e che siano disgiunti (cioè non abbiano elementi in comune). Allora la somma a + b è il numero di elementi dell’insieme unione A ∪ B. Per fare un esempio concreto, se in un sacchetto abbiamo 3 mele e in un altro sacchetto abbiamo 2 mele, mettendo insieme il contenuto dei due sacchetti avremo 3 + 2 = 5 mele. Un bambino che impara a sommare usando le dita delle mani o un abaco non fa altro che applicare questa definizione. In realtà, per definire rigorosamente l’addizione in questo modo occorrerebbe anche dimostrare che il risultato dell’operazione non dipende dai particolari insiemi che si stanno considerando (che siano mele, dita, sassolini, ecc.). Esiste un modo diverso di introdurre astrattamente l’addizione fra numeri interi attraverso i postulati dell’aritmetica, ad esempio nella formulazione di Giuseppe Peano. Dall’insieme dei numeri naturali l’addizione può essere estesa agli altri insiemi numerici che lo contengono (numeri interi relativi, numeri razionali, numeri reali, numeri complessi). Lo zero è l’elemento neutro dell’addizione.