Per sostenibilità fiscale dei sistemi pensionistici pubblici si intende la capacità di uno Stato di imporre una pressione fiscale per finanziare il sistema pensionistico senza patrimonio di previdenza, considerando l’equità delle promesse pensionistiche, il cuneo fiscale sul lavoro, il livello di pressione fiscale legale, l’aliquota fiscale effettiva e i costi delle assicurazioni sociali obbligatorie amplificati dalle politiche di solidarietà intragenerazionale regressiva e di solidarietà intergenerazionale regressiva. Nei sistemi pensionistici pubblici detti anche primo pilastro della previdenza, il finanziamento è con le tasse e la gestione pubblica. Gli enti previdenziali che gestiscono i sistemi pensionistici pubblici sono finanziati con la riscossione dei contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie calcolati con l’aliquota contributiva pensionistica di finanziamento detta anche aliquota di scopo e nel caso di disavanzo di gestione, con trasferimenti dalla fiscalità generale (es. INPS). Da ciò deriva che le pensioni che derivano da una assicurazione obbligatoria si pagano con le imposte. Quando la sostenibilità fiscale dei sistemi pensionistici pubblici è compromessa quando si verificano situazioni riconducibili al rischio demografico o al rischio economico ovvero quando le promesse pensionistiche hanno determinato l’esplosione della bolla previdenziale, gli Stati attuano il default dei sistemi pensionistici obbligatori che comprendono le riforme previdenziali es. in Italia la Riforma Dini e la Riforma delle pensioni Fornero.