Un surrogato è un prodotto di largo consumo, sviluppato in condizioni di necessità (tipicamente in tempo di guerra o sotto embargo) in sostituzione di un altro prodotto comune, quando quest’ultimo non si può più importare o produrre a causa di una improvvisa interruzione delle vie commerciali. Viene spesso associato a bassa qualità, e ha spesso connotazione negativa. Durante la prima guerra mondiale, la flotta della Triplice intesa impediva l’arrivo di trasporti via mare in Germania; nacquero così molti surrogati (ersatz, che divenne anche la parola inglese), come la gomma sintetica (Buna della società tedesca IG Farben, prodotta dal petrolio), il benzene per il riscaldamento e un caffè ricavato dai fagioli arrostiti. In Italia, durante la seconda guerra mondiale e anche prima, a causa dell’embargo della società delle nazioni e dell’autarchia, si cercò di produrre una serie di surrogati, come il carcadè (surrogato del tè), il caffè d’orzo o di cicoria, e si incoraggiò il consumo del pesce al posto della carne, e del riso al posto della pasta. Anche nazioni che furono indirettamente afflitte da blocchi economici svilupparono surrogati, ad esempio la Svezia durante la seconda guerra mondiale: lì, un certo tipo di gas prodotto bollendo il legno (gengas) venne usato come succedaneo del gasolio.