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Le tecniche del karate consistono in parate, pugni, calci e colpi effettuati con altre parti del corpo; è fondamentale però avere anche ben chiaro il concetto di distanza (maai) e l’importanza di praticare karate a piedi nudi. Tuttavia nella pratica del karate tradizionale esistono anche tecniche di proiezione, leve articolari, strangolamenti ed immobilizzazioni che un marzialista deve conoscere; queste tecniche sono spesso insegnate piuttosto avanti nella pratica del karate e che quindi risultano totalmente sconosciute al neofita che magari quando svolge un kata non capisce cosa sta facendo e non sa che in realtà è una leva o una proiezione o altro. Ricordiamo che tutte queste tecniche qui di seguito (o quasi tutte) possono essere eseguite jodan o chudan o gedan (alte o medie o basse) e ovviamente anche migi o hidari (destra o sinistra). Inoltre alcune tecniche possono essere eseguite oi oppure gyaku (stesso lato oppure opposte). Prima di passare a vedere tutte le tecniche di posizioni, di spostamenti, di parata e di attacco, è importante sapere che anche la caduta è una tecnica. In ogni arte marziale si dovrebbe imparare prima a cadere (bisogna saper cadere per non farsi male durante una caduta), per passare poi ad imparare l’equilibrio attraverso lo studio delle posizioni e degli spostamenti; infine si passa ad imparare le parate e solo per ultime le tecniche di attacco. Le tecniche (waza) variano a seconda dello stile di karate. Nelle arti marziali, colui che esegue la tecnica si chiama tori e colui che la riceve si chiama uke.

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