Il tifo esantematico è conosciuto anche con i nomi di tifo epidemico, tifo petecchiale, dermotifo, tifo dei pidocchi e tifo europeo; non è da confondere con la febbre tifoide (o tifo addominale), provocata dalla Salmonella enterica. Si tratta di una malattia infettiva presente in luoghi con gravi deficienze sanitarie ed è responsabile di epidemie laddove alle scarse condizioni igieniche si assommano guerre, disastri naturali o carestie. Il tifo è stato debellato con un vaccino messo a punto da Jonas Salk in America nel 1955 (?), poi diffusosi su larga scala. Anche la scoperta di una terapia antitifo per le varie specie è posteriore alla seconda guerra mondiale. Tuttavia le prime vaccinazioni vennero effettuate (probabilmente con una versione primitiva del vaccino) dal medico italiano Vincenzo Tiberio a Tobruk nei primi anni del ventesimo secolo. Il germe responsabile è la Rickettsia prowazekii, trasmesso dal pidocchio Pediculus humanus corporis. Non esiste trasmissibilità animale per cui la malattia è contagiosa solo da uomo a uomo. Una volta che il pidocchio ha succhiato il sangue di un individuo infetto, il microrganismo passa dallo stomaco alle feci dell’insetto, se questi le deposita su di un individuo sano la Rickettsia prowazekii è in grado di contagiare attraverso lesioni o micro-lesioni della cute che inoculano nella pelle le feci dell’insetto e il germe dell’infezione. I sintomi sono mal di testa, febbre alta, brividi ed eruzioni cutanee (le petecchie). Questa forma di tifo è presente nei paesi a clima temperato (un tempo anche in Europa) e le epidemie sono chiamate con diversi nomi: febbre delle prigioni, febbre da carestia o febbre degli ospedali perché si diffonde principalmente ove esistono cattive condizioni sanitarie ed affollamento. Durante la Seconda guerra mondiale, a causa delle inimmaginabili condizioni igieniche dei campi di concentramento della Germania nazista e nei lager sovietici, i deportati furono funestati da ripetute ondate di tifo epidemico che causarono la morte di migliaia di persone. Celebre è il caso di Anna Frank e della sorella Margot, che morirono di questa malattia nel campo di Bergen Belsen. Alcuni sostengono che la Peste di San Cipriano fu una massiccia epidemia di tifo esantematico. La reazione di Weil-Felix è impiegata per la sua sierodiagnosi e consiste nella ricerca di una reazione di agglutinazione in vitro tra gli antigeni polisaccaridici dei batteri Proteus vulgaris o P. mirabilis e gli antigeni della Rickettsia. Altri test di diagnosi più moderni sono il test ELISA e la PCR.