Il vaccino dell’epatite B è una sospensione sterile contenente particelle dell’antigene di superficie del virus dell’epatite B (HBsAg). Il vaccino è efficace nel 95% dei casi nel prevenire l’infezione da HBV e le sue conseguenze croniche (si calcola che ogni anno muoiano 600.000 persone per le conseguenze dell’Epatite B), ed è stato il primo vaccino ad essere sviluppato come forma di prevenzione contro gravi tumori. Visti i possibili rischi di conseguenze croniche da infezione precoce da HBV, che nel caso di infezione sotto il primo anno di età raggiungono l’80-90% dei casi, la posizione ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è che tutti i neonati dovrebbero ricevere la loro prima dose di vaccino entro le prime 24 ore dalla nascita. Il vaccino antiepatite B è considerato particolarmente sicuro; gli effetti collaterali sono, come per gli altri vaccini, rari e molto blandi (arrossamento della pelle nel punto dell’iniezione, febbre leggera di breve durata); nonostante numerosi studi a lungo termine, non è mai emersa evidenza di gravi eventi avversi causalmente connessi alla vaccinazione.