Un virione è una singola particella virale. In questa forma il virus è fisicamente isolabile ma privo di attività metabolica. Molti virioni possono essere addirittura cristallizzati. Un virione, infettando una singola cellula ospite, è in grado di produrre migliaia di discendenti utilizzando i meccanismi di replicazione del DNA, trascrizione e traduzione della cellula infettata. Questa moltiplicazione virale è spesso sufficiente a uccidere la cellula ospite rompendola (lisandola). Un esempio di virione è costituito dal Suid Herpesvirus-1 (SHV-1), responsabile della malattia di Aujeszky del suino. È un virione sferico di 150 – 180 nm di diametro, costituito da un core nucleoproteico, contenente DNA ds, circondato da un capside a simmetria icosaedrica (162 capsomeri) e da un involucro a doppi strato lipidico, di derivazione cellulare, contenente glicoproteine codificate dal virus stesso. L’acido nucleico conferisce potere infettivo al virione. Esso è racchiuso da un involucro proteico chiamato capside che è sempre formato da un certo numero di singole proteiche, chiamate subunità strutturali. Queste subunità, associandosi in modo specifico, formano dei complessi più grandi detti capsomeri. L’insieme di acido nucleico e proteine è detto nucleocapside del virus, che può essere racchiuso da una membrana detta involucro pericapsidico. I virus privi di questa membrana vengono chiamati nudi. Le membrane dei virus sono costituite da un doppio strato lipidico, a cui spesso sono associate proteine virus-specifiche. Un gradino più in basso nella scala evolutiva vi sta il virino e più in basso di esso il viroide ed il prione; più in alto vi sta il virus. Categoria:Virologia