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zanne

Il termine zanne, solitamente plurale, indica una coppia di denti ingranditi oltremisura a causa della funzione acquisita, che sporge dalla bocca di alcuni mammiferi. Usate per difendersi ma anche per offendere e per lottare, le zanne, un tempo denti normali, con l’uso si sono sviluppate divenendo un segno distintivo per gli animali che le posseggono. Tra gli animali dotati di zanne vi sono l’elefante, il cinghiale, il facocero, il tricheco tra gli individui delle specie viventi, il mammut, la tigre con i denti a sciabola e l’odobenocetops per le razze estinte. I denti che col tempo sono divenuti zanne non sono gli stessi in tutte le specie di animali che ne sono dotati: nell’elefante si tratta di due incisivi superiori, nel cinghiale dei canini superiori, che sono più sviluppati nei maschi adulti, nell’ippopotamo, infine, dei canini inferiori. Le zanne dell’elefante sono particolarmente pregiate perché la sostanza che le costituisce e che va sotto il nome di avorio è considerata di grande valore e da essa si ottengono ancora oggetti preziosi come collane, bracciali, pettini ed altre suppellettili, nonostante la Convenzione di Washington che dovrebbe impedirne il commercio. I mammut avevano zanne lunghissime e ritorte verso l’alto come gli elefanti, le tigri con i denti a sciabola zanne ritorte verso il basso.

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