La rappresentazione, fattispecie giuridica che si inquadra nell’ambito del fenomeno successorio, è un istituto teso ad ovviare situazioni, relativamente alle quali, gli ascendenti,cioè i diretti chiamati del de cuius, non possono o non vogliono accettare l’eredità, permettendo, in tal caso ai discendenti legittimi di subentrare nel luogo e nel grado dei medesimi. Nella successione legittima […]
La rappresentazione, fattispecie giuridica che si inquadra nell’ambito del fenomeno successorio, è un istituto teso ad ovviare situazioni, relativamente alle quali, gli ascendenti,cioè i diretti chiamati del de cuius, non possono o non vogliono accettare l’eredità, permettendo, in tal caso ai discendenti legittimi di subentrare nel luogo e nel grado dei medesimi. Nella successione legittima dunque, presupposto che permette il ricorso alla rappresentazione è la volontà dell’ascendente a non voler o non poter accettare l’eredità; mentre nel caso di successione testamentaria, qualora il testatore non abbia provveduto espressamente, per il caso in cui l’istituito non possa o non voglia accettare l’eredità, il legato purchè non si tratti, in quest’ultima ipotesi di legato di usufrutto o di altro diritto di natura personale. La rappresentazione ha luogo nella linea retta, a favore dei discendenti dei figli legittimi, legittimati ed adottivi, nonché dei discendenti dei figli naturali del defunto e, nella linea collaterale, a favore dei discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto stesso. I discendenti possono altresì succedere in rappresentazione, anche se hanno rinunciato all’eredità della persona in luogo alla quale subentrano, sono incapaci oppure indegni di succedere rispetto a questa. Nel nostro ordinamento, in relazione all’istituto in esame vige il principio dell’estensione; nel senso che, la rappresentazione ha luogo in infinito, siano uguali o disuguali il grado dei discendenti ed il loro numero in ciascuna stirpe, ove per stirpe si intende il gruppo di discendenti di ciascun chiamato all’eredità. La fattispecie si applica anche nel caso di unicità di stirpe e, in sua presenza anche la divisione successoria opera per stirpi.
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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